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Democrazia Economica
Garantire a tutti la disponibilità delle minime necessità compresi cibo, vestiti, case, sanità, istruzione. Il diritto al lavoro è un requisito fondamentale per la garanzia delle minime necessità. Lo stato deve sostenere chi non è in grado di essere autosufficiente. Questo non è solo un diritto individuale, ma anche una necessità per lo sviluppo collettivo.
Incrementare costantemente il potere d'acquisto delle persone ridistribuendo la ricchezza. Sviluppare l'utilizzo delle risorse locali e sostenere la produzione di beni essenziali per soddisfare il consumo dell'intera popolazione.
Le persone devono avere il diritto di decidere dell'economia locale, quindi le imprese devono essere il più possibile gestite da cooperative o da sistemi aziendali che permettano ad ogni lavoratore di essere imprenditore dell'azienda per cui lavora, partecipando agli utili, ai rischi e alle decisioni.
Le persone che non vivono in una zona economica o che non intendono viverci stabilmente, non devono interferire nel controllo dell'economia locale.
Economia Politica
Alcune caratteristiche del sistema economico proutista

- La garanzia del fabbisogno minimo
- L'aumento del potere d'acquisto
- Le cooperative
- Lo sviluppo industriale
- Il decentramento
- La pianificazione dello sviluppo
- Il commercio (la teoria PROUT ha sviluppato caratteristiche proprie anche nel campo dello scambio e del commercio).


1. La garanzia del fabbisogno minimo

Il sistema economico della Teoria PROUT garantisce il fabbisogno minimo vitale e cioè: cibo, vestiario, casa, cure mediche e istruzione a tutti indistintamente. Una volta che questi siano stati garantiti, la ricchezza in eccedenza è da distribuirsi tra quanti abbiano particolari qualità e abilità ad esempio: medici, ingegneri e scienziati, perché questi giocano un ruolo importante nello sviluppo collettivo della società.

Il quantum del fabbisogno minimo dovrebbe essere progressivamente aumentato in maniera che aumenti anche il tenore di vita della gente comune.

Il concetto di una distribuzione equa è un'utopia. E' semplicemente uno slogan abilmente creato per ingannare gli ingenui e gli imprudenti. La Teoria PROUT rifiuta questo concetto ed è in favore della massima utilizzazione e della distribuzione razionale delle risorse. Questo incentiverà l'aumento della produzione.

2. L'aumento del potere d'acquisto.

Per realizzare efficacemente l'aumento della produzione, l'aumento del potere d'acquisto delle persone costituisce il fattore di controllo in un'economia Proutista . La questione del potere d'acquisto della gente comune non è stata tenuta in debita considerazione in molti paesi sottosviluppati, in via di sviluppo, o addirittura sviluppati, con il risultato che ora i sistemi economici di questi paesi sono sulla via del tracollo e stanno dando origine ad una crisi di proporzioni mondiali.

La prima cosa da farsi per incrementare il potere d'acquisto della gente comune è massimizzare la produzione dei prodotti primari , non quella di beni di lusso. Questo ristabilirà la parità tra produzione e consumo e assicurerà che il fabbisogno minimo sia garantito a tutti.

3. Il Sistema Cooperativo.

Secondo la teoria PROUT, il sistema cooperativo, rappresenta il metodo migliore per la produzione e la distribuzione dei prodotti primari (le cooperative nel Prout sono gestite sotto il principio di coordinata cooperazione e non di subordinata cooperazione; ndt) Le cooperative, gestite da moralisti, saranno la salvaguardia per la gente da forme diverse di sfruttamento economico. Agenti o intermediari non avranno possibilità di interferire nel sistema cooperativo.

Uno dei motivi principali del fallimento del sistema cooperativo in diversi paesi del mondo è la dilagante immoralità da parte di sfruttatori capitalisti miranti a perpetuare il loro dominio.

Le cooperative trovano terreno fertile in una comunità che abbia:

- Un ambiente economico integrato
- Bisogni economici comuni
- Un mercato pronto per i beni prodotti in cooperazione .

Questi sono i fattori portanti per lo sviluppo delle cooperative. Le cooperative gestite opportunamente sono liberate dagli inconvenienti della proprietà individuale. Grazie alla loro natura scientifica, nelle cooperative la produzione può essere incrementata a seconda della richiesta.

Per il loro successo, le imprese cooperative devono avere:

- Moralità
- Una forte amministrazione
- Accettazione incondizionata del sistema cooperativo

Ovunque questi tre fattori siano presenti in qualunque misura, le cooperative raggiungono un successo adeguato. Per incoraggiare la gente a riunirsi in cooperative si dovrebbero costituire modelli di cooperative che svolgano con successo la loro attività e la gente dovrebbe essere istruita riguardo ai benefici del sistema cooperativo.

Le cooperative dovrebbero avvalersi di una tecnologia all'avanguardia, sia nel campo della produzione che in quello della distribuzione. Una appropriata modernizzazione condurrà ad un aumento di produzione.

Gli amministratori delle cooperative dovrebbero essere scelti nella rosa di quanti hanno azioni della cooperativa stessa. I membri delle cooperative agricole dovrebbero distribuire i dividendi in due modi:

- In base all'ammontare di terreno che hanno donato alla cooperativa
- In base al grado di manodopera produttiva intellettuale o manuale.

Per pagare questi dividendi, nella fase iniziale la produzione totale dovrebbe essere divisa secondo una percentuale del cinquanta per cento - un cinquanta per cento dovrebbe essere conferito in moneta o a mezzo assegno sotto forma di salari ed un altro cinquanta per cento dovrebbe essere pagato ai soci in proporzione alla terra che hanno donato. Gli abitanti del luogo dovrebbero godere di preferenza assoluta nella partecipazione alle imprese cooperative.

Inoltre, dovrebbe essere promosso un piano di sviluppo mirato a determinare un pari sviluppo di tutte le regioni e non solo di alcune a scapito di altre e, in base a questo piano, si dovrebbero utilizzare la ricchezza, le risorse e le potenzialità del luogo .

4. Lo Sviluppo Industriale.

La teoria PROUT divide la struttura industriale in tre parti:

- Le industrie chiave gestite dal governo diretto o locale
- Le cooperative
- Le imprese private

Questo sistema elimina ogni forma di confusione sul fatto che una particolare industria debba o meno essere gestita privatamente o dal governo ed evita eventuali duplicazioni tra governo ed impresa privata.

In molti paesi sottosviluppati od in via di sviluppo si ha un'eccessiva pressione demografica sull'agricoltura. Non è conveniente che più del cinquantacinque per cento della popolazione sia impiegato nell'agricoltura.

Nei paesi e nelle cittadine si dovrebbe promuovere lo sviluppo di un vasto numero di agro industrie e di industrie per l'agricoltura così da creare nuove opportunità di impiego. Inoltre, l'agricoltura dovrebbe godere dello stesso status dell'industria ed in questo modo quanti operano in questo settore capirebbero l'importanza ed il valore del loro lavoro.

Secondo la politica dei salari della teoria PROUT, non c'è bisogno che i compensi siano solo ed esclusivamente sotto forma di denaro. Possono essere accettati anche in forma di prodotti primari o addirittura di servizi. E' consigliabile aumentare gradualmente questa componente dei salari in adeguamento alla componente monetaria degli stessi.

La teoria PROUT sostiene la massima modernizzazione nell'industria e nell'agricoltura attraverso l'introduzione della tecnologia scientifica più appropriata, tuttavia il processo di modernizzazione e di razionalizzazione non dovrebbe condurre ad un aumento della disoccupazione. Nel sistema economico collettivo della teoria PROUT la piena occupazione sarà mantenuta riducendo progressivamente le ore di lavoro mano a mano che l'introduzione di un'appropriata tecnologia scientifica aumenterà la produzione. Questo non è possibile nel capitalismo.

5. Decentramento.

Per dare concretezza al programma economico sopra presentato, la teoria PROUT fa proprio un modo unico e nuovo di affrontare il problema del decentramento, cioè un approccio basato sulla formazione, in tutto il mondo, di unità socio economiche . Tali unità dovrebbero essere costituite sulla base di fattori quali:

- Problemi economici in comune
- Potenzialità economiche uniformi
- Analogie etniche
- Caratteristiche geografiche comuni
- Il retaggio sentimentale dei popoli che scaturisce dalla condivisione di legami socio culturali come la lingua e l'espressione culturale.

Ogni unità socio economica sarà completamente libera di delineare il proprio piano economico ed i metodi di realizzazione dello stesso.

Entro ciascuna unità ci sarà anche una pianificazione decentrata a livello di Provincia. Le commissioni preposte a tale scopo costituiranno il livello più basso tra gli enti di pianificazione.

Un'unità politica come uno stato federale o unitario può contenere più unità socio economiche.

Se le popolazioni autoctone in queste unità organizzano programmi su larga scala per la loro completa liberazione sia in campo socio economico che culturale, c'è la possibilità di un diffuso risveglio socio economico. Se saranno ispirate da sentimenti universali e di lotta allo sfruttamento, non importa se saranno ricche o povere, vecchie o giovani, istruite o analfabete, esse riusciranno a dare avvio a potenti movimenti di liberazione socio economica. Quando i propri interessi socio economici individuali si fonderanno con l'interesse socio economico collettivo, cesserà il deflusso di ricchezza economica da una regione all'altra e lo sfruttamento sarà completamente debellato. Sarà garantita la piena occupazione per tutte le persone residenti in un luogo e queste avranno precedenza rispetto agli esterni.

Nel fornire impiego alla popolazione autoctona, si dovrebbero tenere in dovuta considerazione anche i sentimenti locali. Si dovrebbe puntare alla realizzazione del massimo numero di agro industrie e di industrie per l'agricoltura sulla base del potenziale socio economico della regione e vari altri tipi di industrie dovrebbero essere create tenendo conto dei bisogni collettivi. Questo approccio creerà enormi opportunità di nuovo impiego. Questa politica di occupazione migliorerà il tenore di vita della popolazione locale.

In un sistema socio economico decentrato può essere facilmente introdotta la modernizzazione di industria ed agricoltura e le merci prodotte saranno facilmente disponibili sul mercato. Mentre ciascuna unità socio economica sviluppa il proprio potenziale economico, le disparità di reddito pro capite tra diverse regioni diminuiranno e la posizione economica di regioni sottosviluppate potrà raggiungere il livello di quello delle regioni sviluppate. Quando ogni regione potrà economicamente contare su se stessa, l'intero Paese raggiungerà rapidamente l'autosufficienza economica . La collettività e gli individui potranno godere della prosperità economica.

6. Piano di sviluppo.

Un'effettiva pianificazione economica decentrata dovrebbe essere basata su quattro fattori fondamentali:

- Il costo di produzione
- La produttività
- Il potere d'acquisto
- Le necessità collettive.

Altri fattori attinenti includono:

- Le risorse naturali
- Le caratteristiche geografiche
- Il clima
- Il sistema fluviale
- Il trasporto
- Le potenzialità industriali
- Il retaggio culturale
- Le condizioni sociali

Sulla base dei fattori sopra citati, ciascuna unità socio economica dovrebbe redigere il suo piano di sviluppo per l'autosufficienza socio economica e poi dovrebbe realizzarlo. Non si dovrebbe imporre dall'esterno un'imponente pianificazione che sicuramente è inappropriata o incompatibile con le condizioni economiche del posto.

La programmazione accentrata è stata un fallimento totale in tutti i paesi del mondo, compresa l'India. Nel sistema di pianificazione decentrata previsto dalla teoria PROUT, ci dovrebbe essere un piano coordinato per l'intera unità socio economica sulla base della programmazione al livello provinciale.

7. Scambio e Commercio.

La teoria PROUT ha anche le sue caratteristiche negli ambiti dello scambio, del commercio, del sistema fiscale e dell'attività bancaria. La distribuzione dei prodotti essenziali dovrà avvenire interamente attraverso cooperative di consumo non attraverso il Governo, uomini d'affari o diversi livelli di mediatori. Questo non lascerà opportunità di manipolazione da parte di speculatori. Il baratto dovrebbe essere, per quanto possibile, la base dello scambio tra unità socio economiche autosufficienti.

I prodotti essenziali dovrebbero essere completamente esenti da imposte. Non dovrebbero esserci imposte sul reddito. Al contrario le imposte dovrebbero essere raccolte nella fase iniziale della produzione.

Il sistema bancario dovrebbe essere gestito da cooperative. La banca centrale o federale dovrebbe essere controllata dal governo diretto o locale.

La massima dell'economia produttiva del sistema PROUT è "dare priorità all'incremento del potere d'acquisto della gente comune". Se questa massima sarà seguita nella pratica, sarà facile controllare i prezzi dei prodotti attraverso il sistema delle cooperative ed il decentramento economico.

2005-12-04 Proutist Universal Italia


PROUT è equilibrio fra:
Necessità delle persone
Garanzia delle necessità primarie (cibo, vestiario, casa, istruzione, sanità)
Distribuzione della ricchezza
Intervento statale
Garantire alle imprese l'acquisto di materie prime, energia e trasporti al prezzo minimo di mercato
Garantire la concorrenza, impedendo la formazione di monopoli e concentrazioni dannose di potere economico
Libero mercato
Controllo diretto dei lavoratori tramite la cooperazione coordinata per le grandi e medie imprese
Gestione a conduzione famigliare delle piccole imprese e delle imprese artigiane
Capitalismo, Comunismo e Democrazia Economica Notiziario di Cultura Proutista